Ai microfoni di Centro Suono Sport, è intervenuto Ettore Viola, ex dirigente giallorosso, figlio dell'indimenticato presidente Dino Viola, che ha commentato la negativa partenza della Roma in campionato. Queste le sue parole: "Ho sentito Di Francesco assumersi le responsabilità della sconfitta di Milano. Qualche colpa sicuramente ce l'ha nella partita specifica. Ma, in generale, le colpe del tecnico sono minime. Le responsabilità maggiori sono di altri - esclama Viola - . Non credo che i giocatori acquistati e venduti siano stati scelti da Di Francesco. Dovrebbe essere lui a indicare i giocatori da acquistare. E non credo, tanto per fare un esempio, che sia stato lui a scegliere Schick, un doppione di Dzeko. Il punto è capire - aggiunge - perché questa presidenza ha deciso di entrare nel mondo del calcio, acquistando la Roma. Viola e Sensi presero la Roma per vincere, non per altro. Delle plusvalenze il tifoso ne ha abbastanza. Se mettessimo insieme tutti i migliori giocatori venduti, avremmo una squadra fortissima, in grado di competere anche con la Juve. De Laurentiis ha detto che Roma e Liverpool hanno la stessa proprietà americana: magari fosse così, visto che inglesi hanno allestito una squadra per vincere. Ci vorrebbe una figura dirigenziale importante, come era Boniperti nella Juve anni Ottanta. Potrebbe essere Totti. Perché Francesco non ha ancora un ruolo operativo? Qualcuno ce lo spieghi...".
ETTORE VIOLA, FIGLIO DEL PRESIDENTISSIMO DINO, ARCHIVIA LA GESTIONE PALLOTTA E APPLAUDE LOTITO: “DIMOSTRA CHE NON È NECESSARIO AVERE UNA PROPRIETÀ STRANIERA PER VINCERE. IL SUO È UN PO’ IL CALCIO CHE FACEVA MIO PADRE. AI TEMPI DI DINO VIOLA LA ROMA ERA UNA FAMIGLIA” – I CONSIGLI A FRIEDKIN CHE CERCA UN SUPERMANAGER (BONIEK, CAPELLO) E IL SOGNO DI...
L'ex dirigente e figlio del presidente del secondo scudetto si scaglia contro la proprietà: "Usano Totti come testimonial. Mio padre sempre presente, per questo ha vinto"